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Cenni storici

Castiglione Messer Raimondo

Castiglione Paese

CASTIGLIONE PAESE

Se l’insediamento umano nel territorio è antichissimo e continuo nei centri di Appignano e San Giorgio/Locusano, non altrettanto può dirsi per il centro urbano della stessa Castiglione, che è di fondazione altomedioevale, riconducibile all’organizzazione militare bizantina con i vari Castelliones diffusi fino in Calabria.
Questi arroccamenti militari passarono poi ai Longobardi e quindi ai Franchi che ne tramandarono il toponimo.


È facile che la nostra Castiglione abbia avuto una certa importanza militare, data la sua posizione sulla vallata del Fino, in coppia con Monte Secco, col quale costituì per molti secoli un’unica baronia in mano agli Acquaviva.
Notizie sicure e documentate si hanno per Castiglione soltanto sotto i Normanni. Con l’avvento di questi e col costituirsi in Loreto (1071) della loro contea sul territorio di quella del conte longobardo di Penne, i Vescovi pennesi, in una posizione di accresciuta potenza, si trovarono in possesso di ben 11 castelli, tra i quali Castiglione, divenuta possesso del Monastero di San Bartolomeo nel 1109 ed ancora tale nel 1123.
Nel 1169, Castiglione apparteneva al feudatario del re, Galgano di Collepietro, il quale possedeva anche Apignanum ed aveva 264 abitanti contro i 123 dell’altro borgo.
Nel 1176 la prima citazione di Santa Maria in Locuiano, quale monastero benedettino in possesso di S.Giovanni in Venere.
Nel 1184 il Papa Lucio III riconosce San Michele de Apignano sotto la giurisdizione del monastero atriano di S. Giovanni in Cascianello, dipendente da San Quirico di Antrodoco.
Nel 1195 Enrico VI donò i feudi a Rainaldo d’Acquaviva che aveva sposato Foresta, figlia di Leone; fu quest’ultimo, che con i suoi possessi era giunto “fino a toccare le mura di Atri”, il vero fondatore degli Stati di Acquaviva in Abruzzo. Notizie di Castiglione si hanno anche nel periodo Angioino (sec. XIII).
Nel 1273, sotto Carlo I d’Angiò, appare un “Castellonium Domini Raonis” e questo Dominus Rao potrebbe essere quello che più tardi verrà chiamato Messer Raimondo.
Nel 1283 il feudo di Arpiniano appartiene a Berardo e Brandisio che, forse, posseggono in parte anche Castiglione.
Nel 1289 tutte le chiese di Appignano e cinque chiese di Castiglione risultano essere di proprietà degli Acquaviva.
Agli inizi del Trecento riveste una certa importanza il monastero di “Santa Maria de Luquiano in Episcopatu Pennensi ed Adriensi”, che nel 1324 appare due volte nel registro delle decime. Dalle decime papali dello stesso anno apprendiamo che Castiglione aveva le seguenti chiese: S. Maria, S. Pelino, S. Felice, S. Martino, S. Nicola e S. Angelo.
Nelle decime del 1328 vengono citati Don Perrone, archipresbitero di “Santa Maria de Castelione”, Don Bartolomeo, rettore della chiesa di “S. Michele de Apiniano” e l’abate Jacobo del monastero di “Santa Maria de Luquiano”.
Nel 1361 signori di Appignano, Monte Secco e Bozza sono Raymundanus Candola e sua moglie Aloysia de Ansa. Nel periodo della guerra fra Angioini e Durazzeschi troviamo un signor Raimondazzo di Caldora che ha molte più probabilità del “domini Raonis” ad aver influito sul nome di Castiglione. La guerra appena citata aveva immiserito non poche località del Regno e tra queste le terre di Monte Secco e Castiglione che il Re, il 27 settembre 1399, esentò per 10 anni dal versamento di 10 once di carlini d’argento sulle generali sovvenzioni.

 

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